O Padre,
che hai fatto risplendere la tua gloria
sul volto del tuo Figlio in preghiera,
donaci un cuore docile alla sua parola
perché possiamo seguirlo sulla via della croce
ed essere trasfigurati ad immagine del suo corpo glorioso.
Il tuo volto, Signore, io cerco”. L’antifona d’ingresso, tratta dal salmo 26, ci prepara a contemplare il volto di Gesù “trasfigurato” nella luce sul Tabor per non chiudere gli occhi davanti a quello “sfigurato” dal dolore sul Calvario. Cercare il volto di Dio è sempre stato l’anelito dell’umanità. Nel volto di Gesù di Nazareth noi possiamo “vedere” il Padre! Il Vangelo della scorsa domenica presentava Cristo nella sua condizione umana, tentato dal diavolo. Oggi la Trasfigurazione ci mostra come in quella carne mortale si nasconda la sua identità profonda di Figlio di Dio.
Gesù sale sul monte a pregare (Lc 9,28), a vivere più intensamente il suo rapporto con il Padre, ad ascoltarne la Parola per viverla. Mentre prega, il suo volto diventa “altro” e le sue vesti scintillano di luce. Pietro Giacomo e Giovanni sentono una voce: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!” (Lc 9,35). Ascoltate lui, in cammino verso Gerusalemme dove darà la vita per tutti. Alla gloria si accede attraverso la croce. Lasciatevi trasfigurare per divenire figli della luce anche dentro le contraddizioni dell’esistenza.
Il Trasfigurato è pegno della nostra trasfigurazione, dice l’altezza della nostra chiamata: partecipare alla vita luminosa di Dio. Anche Paolo esorta ad un’attesa densa di speranza: “Il Signore trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,21). Approfittiamo di questa Quaresima per arrenderci all’evidenza di questo Amore!
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Trasfigurati
O Padre,
che hai fatto risplendere la tua gloria
sul volto del tuo Figlio in preghiera,
donaci un cuore docile alla sua parola
perché possiamo seguirlo sulla via della croce
ed essere trasfigurati ad immagine del suo corpo glorioso.
Il tuo volto, Signore, io cerco”. L’antifona d’ingresso, tratta dal salmo 26, ci prepara a contemplare il volto di Gesù “trasfigurato” nella luce sul Tabor per non chiudere gli occhi davanti a quello “sfigurato” dal dolore sul Calvario. Cercare il volto di Dio è sempre stato l’anelito dell’umanità. Nel volto di Gesù di Nazareth noi possiamo “vedere” il Padre! Il Vangelo della scorsa domenica presentava Cristo nella sua condizione umana, tentato dal diavolo. Oggi la Trasfigurazione ci mostra come in quella carne mortale si nasconda la sua identità profonda di Figlio di Dio.
Gesù sale sul monte a pregare (Lc 9,28), a vivere più intensamente il suo rapporto con il Padre, ad ascoltarne la Parola per viverla. Mentre prega, il suo volto diventa “altro” e le sue vesti scintillano di luce. Pietro Giacomo e Giovanni sentono una voce: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!” (Lc 9,35). Ascoltate lui, in cammino verso Gerusalemme dove darà la vita per tutti. Alla gloria si accede attraverso la croce. Lasciatevi trasfigurare per divenire figli della luce anche dentro le contraddizioni dell’esistenza.
Il Trasfigurato è pegno della nostra trasfigurazione, dice l’altezza della nostra chiamata: partecipare alla vita luminosa di Dio. Anche Paolo esorta ad un’attesa densa di speranza: “Il Signore trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,21). Approfittiamo di questa Quaresima per arrenderci all’evidenza di questo Amore!
Sr. M. Rosangela Bruzzone