O Dio, che in ogni tempo
hai parlato al tuo popolo per bocca dei profeti,
effondi il tuo Spirito,
perché ogni uomo sia ricco del tuo dono,
e a tutti i popoli della terra
siano annunciate le meraviglie del tuo amore.
Il Vangelo di domenica scorsa raccontava la tentazione dei discepoli di essere i primi. Oggi quella di essere gli unici! Un esorcista anonimo guarisce nel nome di Gesù e Giovanni vorrebbe impedirlo, perché non li seguiva. Il Maestro risponde: “Chi non è contro di noi è per noi” (Mc 9,40). Da qualunque parte venga, il bene è sempre segno della presenza dello Spirito Santo, che agisce dove e come vuole.
Lungo la storia della Chiesa sono sorti tanti profeti che hanno saputo discernere gli appelli dello Spirito. Si è realizzato l’auspicio di Mosè riferito nella prima lettura: “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore!” (Num 11,29). Attraverso il Battesimo tutti partecipiamo alla missione profetica di Cristo: le meraviglie dell’amore di Dio possono essere annunciate con gioia a tutti i popoli della terra. La Chiesa – diceva papa Benedetto XVI– non cresce per proselitismo, ma per attrazione, cioè per la testimonianza data agli altri con la forza dello Spirito. Però la profezia non è nostro monopolio, oltrepassa i nostri schemi. Molti, impegnati a combattere le forze del male, sono alleati del Vangelo senza saperlo. La potenza del Signore non è in mano ai soli cristiani, è suscitata dalla fantasia dello Spirito con libertà. Come dichiara il Concilio Vaticano II: “noi dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire in contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale” (Gaudium et spes, 22).
Sr. M. Rosangela Bruzzone