«Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere»
(Gv 2, 18-19)
Signore nostro Dio,
che riconduci i cuori dei tuoi fedeli all’accoglienza di tutte le tue parole,
donaci la sapienza della croce, perché in Cristo tuo Figlio
diventiamo tempio vivo del tuo amore.
Gesù conosce quello che c’è nell’uomo, ci ricorda l’evangelista Giovanni nel Vangelo di oggi (2, 13-25) e di fronte a questa verità siamo costretti a lasciar emergere le emozioni più profonde, che spesso rimuoviamo o nascondiamo anche a noi stessi. Come ci sentiamo di fronte allo sguardo di Colui che ci conosce fino in fondo? Oggi possiamo entrare nel tempio di Dio che siamo noi, abitati dallo Spirito fin dal Battesimo e divenuti dimora della gloria del Padre, per scoprire che cosa davvero ci abita o ci ingombra. È luogo di interessi personali o di compravendita, seppur con i migliori obiettivi, o luogo in cui i segni della Presenza viva e vivificante di Dio sono manifestati? Luogo in cui le opere di misericordia, corporale e spirituale, testimoniano il Primato della carità? È solo la sapienza della croce che ci purifica per divenire ciò che siamo realmente: tempio vivo del suo amore.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm