«Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore».
(Sir 3, 18)
Colletta
O Dio, che chiami i poveri e i peccatori
alla festosa assemblea della nuova alleanza,
concedi a noi di onorare la presenza del Signore
negli umili e nei sofferenti,
per essere accolti alla mensa del tuo regno.
La vera grandezza si misura dall’umiltà della nostra persona, dagli atteggiamenti che la caratterizzano, dalle parole buone che la rivelano, dalla sincera accoglienza degli altri, frutto di un cuore semplice. Chi vive con questo desiderio interiore, costante e sincero, “trova grazia davanti al Signore”.
Invitare al banchetto storpi, zoppi, ciechi è ospitare l’altro con tutto il carico delle sue sofferenze, delle sue fragilità, della sua vulnerabilità. Ospitare gli ultimi è esporsi al rischio del donarsi senza ricevere nessun contraccambio, secondo le nostre aspettative. È un donarsi gratuito, possibile solo con la forza dello Spirito Santo presente in noi. Allora scopriremo che la sala del banchetto di nozze del Regno che ci attende nell’ora della venuta dello Sposo, alla fine della nostra vita, sarà un sentirsi in una comunione, che si espande e abbraccia tutti i poveri in spirito.
Il banchetto è simbolo della comunione eucaristica: esprime la gioia della festa, il piacere dell’amicizia, il bisogno d’incontro e di dialogo, la gioia di condividere tutto ciò che si possiede o si spera. Gesù ci offre una regola per l’ingresso nel Suo regno: la semplicità, l’umiltà e il rispetto, nella carità.
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm