Padre santo e misericordioso,
che nel tuo Figlio ci hai redenti
e nello Spirito ci hai santificati,
donaci di crescere nella speranza che non delude,
perché abiti in noi la tua sapienza.
Quello che sappiamo di Dio ci è stato rivelato. Non avremmo mai potuto immaginare un Dio che si definisce come relazione fra tre Persone in totale armonia. Distinte, ma non separate: l’una per l’altra, con l’altra, nell’altra! La solennità odierna non ci fa celebrare un evento della storia della salvezza: ci fa contemplare il mistero dell’abbraccio trinitario. Non si può spiegare razionalmente. Eppure ha sempre affascinato la riflessione dei cristiani, ad esempio di sant’Agostino. Con la creazione Dio ha infranto la sua solitudine, con la rivelazione ha rotto il suo silenzio, con la redenzione ha spezzato la sua trascendenza per incarnarsi. Il Signore è ad una distanza infinita da noi, eppure è tanto nostro da poterlo invocare come Padre. La preghiera liturgica è sempre rivolta al Padre attraverso il Figlio nello Spirito Santo.
Oggi siamo chiamati non ad adorare un concetto astratto, ma ad entrare in un dialogo d’amore con Dio per entrare in dialogo con il nostro prossimo. Siamo creati ad immagine di un Dio Trinità, cioè fatti per amare. Nella vita di ogni giorno basta questa sapienza. Lasciamoci risucchiare dal vortice di questo mistero, da cui possiamo attingere la fede, la carità, la speranza che non delude.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Al Padre, per Cristo, nello Spirito
Padre santo e misericordioso,
che nel tuo Figlio ci hai redenti
e nello Spirito ci hai santificati,
donaci di crescere nella speranza che non delude,
perché abiti in noi la tua sapienza.
Quello che sappiamo di Dio ci è stato rivelato. Non avremmo mai potuto immaginare un Dio che si definisce come relazione fra tre Persone in totale armonia. Distinte, ma non separate: l’una per l’altra, con l’altra, nell’altra! La solennità odierna non ci fa celebrare un evento della storia della salvezza: ci fa contemplare il mistero dell’abbraccio trinitario. Non si può spiegare razionalmente. Eppure ha sempre affascinato la riflessione dei cristiani, ad esempio di sant’Agostino. Con la creazione Dio ha infranto la sua solitudine, con la rivelazione ha rotto il suo silenzio, con la redenzione ha spezzato la sua trascendenza per incarnarsi. Il Signore è ad una distanza infinita da noi, eppure è tanto nostro da poterlo invocare come Padre. La preghiera liturgica è sempre rivolta al Padre attraverso il Figlio nello Spirito Santo.
Oggi siamo chiamati non ad adorare un concetto astratto, ma ad entrare in un dialogo d’amore con Dio per entrare in dialogo con il nostro prossimo. Siamo creati ad immagine di un Dio Trinità, cioè fatti per amare. Nella vita di ogni giorno basta questa sapienza. Lasciamoci risucchiare dal vortice di questo mistero, da cui possiamo attingere la fede, la carità, la speranza che non delude.
Sr. M. Rosangela Bruzzone