O Dio,
che nella croce del tuo Figlio
riveli i segreti dei cuori,
donaci occhi puri, perché,
tenendo lo sguardo fisso su Gesù,
corriamo con perseveranza
incontro a lui,
nostra salvezza.
Nel Vangelo odierno (Lc 12,49-53) ci provoca una domanda di Gesù: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”. In questo mondo lacerato da conflitti ci verrebbe da rispondere: “Sì!”. Ma la divisione che Cristo ha portato va compresa come discernimento: o si è per Lui o contro di Lui. Così di fronte alla croce sono svelati i pensieri dei cuori: chi si scandalizza e chi si apre alla fede. Dei due ladri crocifissi con Gesù uno lo deride, l’altro si affida alla sua misericordia. Seguire il Maestro significa affrontare con coraggio fatiche, ostilità, incomprensioni. È inevitabile, essendo la mentalità cristiana incompatibile con qualunque altra. Un esempio è anticipato nella prima lettura: Geremia paga il suo annuncio profetico con la persecuzione (Ger 38,4-10). Il Signore ha percorso per primo l’itinerario misterioso della croce per assicurarci che questa è l’unica via per condurci alla salvezza.
Il nostro impegno di battezzati non va a rilento: corriamo con perseveranza, come esorta la seconda lettura (Eb 12,1-4), con la speranza di conseguire la meta promessa. Un atleta fissa il traguardo, noi non stacchiamo gli occhi da Gesù, modello di fiducia nel Padre. È necessario uno sguardo puro per fare scelte guidate dallo Spirito. La fede è anche lotta contro il peccato che ci assedia. Ma non siamo soli, come canta il salmista: “Il Signore su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido” (salmo 39,2).
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Corriamo con perseveranza
O Dio,
che nella croce del tuo Figlio
riveli i segreti dei cuori,
donaci occhi puri, perché,
tenendo lo sguardo fisso su Gesù,
corriamo con perseveranza
incontro a lui,
nostra salvezza.
Nel Vangelo odierno (Lc 12,49-53) ci provoca una domanda di Gesù: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?”. In questo mondo lacerato da conflitti ci verrebbe da rispondere: “Sì!”. Ma la divisione che Cristo ha portato va compresa come discernimento: o si è per Lui o contro di Lui. Così di fronte alla croce sono svelati i pensieri dei cuori: chi si scandalizza e chi si apre alla fede. Dei due ladri crocifissi con Gesù uno lo deride, l’altro si affida alla sua misericordia. Seguire il Maestro significa affrontare con coraggio fatiche, ostilità, incomprensioni. È inevitabile, essendo la mentalità cristiana incompatibile con qualunque altra. Un esempio è anticipato nella prima lettura: Geremia paga il suo annuncio profetico con la persecuzione (Ger 38,4-10). Il Signore ha percorso per primo l’itinerario misterioso della croce per assicurarci che questa è l’unica via per condurci alla salvezza.
Il nostro impegno di battezzati non va a rilento: corriamo con perseveranza, come esorta la seconda lettura (Eb 12,1-4), con la speranza di conseguire la meta promessa. Un atleta fissa il traguardo, noi non stacchiamo gli occhi da Gesù, modello di fiducia nel Padre. È necessario uno sguardo puro per fare scelte guidate dallo Spirito. La fede è anche lotta contro il peccato che ci assedia. Ma non siamo soli, come canta il salmista: “Il Signore su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido” (salmo 39,2).
Sr. M. Rosangela Bruzzone