• Chi Siamo
    • Storia
    • Nella Famiglia Paolina
    • Beato Giacomo Alberione
    • Spiritualità
    • Missione
    • Governo Generale
    • News
  • Dove siamo
    • Nel mondo
    • Contatti
  • Spazio Pastorale
    • Chiesa Gesù Maestro
    • Case di Preghiera
    • Centro Olistico Asirbhavan
    • Lectio Divina
    • I Vangeli della Risurrezione
    • Programma KAIROS
  • GPIC
  • Madre Scolastica
    • Biografia Madre Scolastica
    • Madre Scolastica Venerabile
    • Testimonianze
    • Richieste di preghiera
    • Un percorso oltre il tempo
  • Amici del DM
    • Chi sono ADM?
    • Notizie
  • Area Riservata
  • it

Fede riconoscente

O Dio, che nel tuo Figlio
liberi l’uomo dal male che lo opprime
e gli mostri la via della salvezza,
donaci la salute del corpo e il vigore dello spirito,
affinché, rinnovati dall’incontro con la tua parola,
possiamo renderti gloria con la nostra vita.

 

Nel Vangelo odierno (Lc 17,11-19) Gesù si manifesta Dio. Guarire un lebbroso infatti era come farlo risorgere. Andando verso Gerusalemme egli incontra dieci lebbrosi che si fermano a distanza e gridano: “Gesù Maestro, abbi pietà di noi!”. Il suo nome vuol dire “Dio salva”. È venuto per prendere su di sé la lebbra del peccato e liberarne l’uomo. Qui non fa gesti eclatanti né usa parole che possono impressionare. Semplicemente rimanda alla norma della Legge. “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. Essi credono alla sua parola: durante il cammino sono purificati. Ma solo uno straniero, un samaritano, torna indietro a lodare Dio. Gli altri si fermano al dono, lui risale alla fonte. Questo racconto è più di una lezione di galateo: dice che la gratitudine è l’atteggiamento fondamentale del cristiano, che rende grazie per tutto e per sempre. La salvezza non è un diritto scontato, ma un dono da accogliere. Anche nella prima lettura (2 Re 5,14-17) il generale siro Naaman, sanato dalla lebbra immergendosi nelle acque del Giordano, torna indietro a ringraziare il profeta Eliseo: non si accontenta della guarigione fisica, vuol adorare il Dio d’Israele.

Nella seconda lettura (2 Tm 2,8-13) il pressante invito a “ricordare” che Paolo rivolge a Timoteo mostra che credere è un percorso da prolungare nel tempo concreto di una vita. La nostra presenza alla Messa domenicale non è un prezzo da pagare per ottenere la salvezza, ma un rendimento di grazie, perché siamo tutti lebbrosi: guariti, cioè perdonati.

Sr. M. Rosangela Bruzzone

 

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pie Discepole del Divin Maestro

Casa Generalizia

Via Gabriele Rossetti 17

00152 Roma (RM) – Italia

Tel.: 06/5839321

E-mail: info@pddm.org

Privacy policy
Cookie policy

Link consigliati:

iBreviary

Vaticano

UISG

Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale

Sito della Famiglia Paolina

Testimoni della vita Paolina

Copyright Pie Discepole del Divin Maestro Powered by netkom - All Rights Reserved - Privacy & Cookie
  • No translations available for this page

[ Placeholder content for popup link ] WordPress Download Manager - Best Download Management Plugin