Dio onnipotente ed eterno,
che ci doni la gioia di celebrare in un’unica festa
i meriti e la gloria di tutti i santi, concedi al tuo popolo,
per la comune intercessione di tanti nostri fratelli,
l’abbondanza della tua misericordia.
In questa preghiera i termini “gioia” e “festa” rimandano al clima della celebrazione e al cammino del cristiano sulla via della santità. “Tu solo il santo” cantiamo nel Gloria. Perciò la solennità odierna è come uno specchio che fa risplendere la santità di Dio. I santi non sono eroi o superuomini, ma persone autentiche che tengono accesa la lampada della fede e sanno fare spazio al Signore. Non sono perfetti: si lasciano abitare da Colui che è perfetto e non oppongono resistenza all’azione dello Spirito nella loro vita, improntata alla logica delle beatitudini.
Questa Colletta ci fa chiedere non il dono della santità, ma “l’abbondanza della misericordia”, che è l’atto con cui Dio ci viene incontro aprendoci alla speranza di essere amati per sempre, nonostante i nostri peccati. Tendere alla santità, vocazione di tutti i battezzati, non è quindi frutto di uno sforzo umano, ma è lasciarsi attrarre da Cristo, conformarsi a Lui. Non si tratta di un cammino solitario: la prima lettura parla di una “moltitudine immensa” (Ap 7,9).
Se Dio è in noi e noi in Lui è già Paradiso! Siamo compagni degli angeli ed amici dei santi. Contempliamo dunque la patria che ci attende ed affrettiamo il passo “per passare – come chiede l’Orazione dopo la Comunione – da questa mensa, che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, al festoso banchetto del cielo”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Amici dei santi
Dio onnipotente ed eterno,
che ci doni la gioia di celebrare in un’unica festa
i meriti e la gloria di tutti i santi, concedi al tuo popolo,
per la comune intercessione di tanti nostri fratelli,
l’abbondanza della tua misericordia.
In questa preghiera i termini “gioia” e “festa” rimandano al clima della celebrazione e al cammino del cristiano sulla via della santità. “Tu solo il santo” cantiamo nel Gloria. Perciò la solennità odierna è come uno specchio che fa risplendere la santità di Dio. I santi non sono eroi o superuomini, ma persone autentiche che tengono accesa la lampada della fede e sanno fare spazio al Signore. Non sono perfetti: si lasciano abitare da Colui che è perfetto e non oppongono resistenza all’azione dello Spirito nella loro vita, improntata alla logica delle beatitudini.
Questa Colletta ci fa chiedere non il dono della santità, ma “l’abbondanza della misericordia”, che è l’atto con cui Dio ci viene incontro aprendoci alla speranza di essere amati per sempre, nonostante i nostri peccati. Tendere alla santità, vocazione di tutti i battezzati, non è quindi frutto di uno sforzo umano, ma è lasciarsi attrarre da Cristo, conformarsi a Lui. Non si tratta di un cammino solitario: la prima lettura parla di una “moltitudine immensa” (Ap 7,9).
Se Dio è in noi e noi in Lui è già Paradiso! Siamo compagni degli angeli ed amici dei santi. Contempliamo dunque la patria che ci attende ed affrettiamo il passo “per passare – come chiede l’Orazione dopo la Comunione – da questa mensa, che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno, al festoso banchetto del cielo”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone