O Padre,
che ci hai chiamati a regnare con te
nella giustizia e nell’amore,
liberaci dal potere delle tenebre perché,
seguendo le orme del tuo Figlio,
possiamo condividere la sua gloria nel paradiso.
Oggi portiamo a compimento non solo questo anno C, ma il triennale ciclo liturgico che ci ha fatto leggere, nel susseguirsi delle domeniche e delle feste, l’intero Vangelo. L’ultima parola è questa verità: “Oggi sarai con me in paradiso” (Lc 23,43). Parole che riassumono tutta la vita di Cristo e ricapitolano i suoi gesti di accoglienza e di perdono. Il buon ladrone ha visto splendere nel volto del giusto morente la misericordia di Dio: il segreto del regno è stare con Gesù per sempre. Anche noi, contemplando il Signore che regna sul trono della croce, comprendiamo che proprio lì si manifesta il suo vero potere, quello di salvare. Da quella cattedra c’insegna che il più grande è chi più sa servire, con amore e per amore. È Re perché dona la vita: ci redime, ci ricompra, noi e tutta la creazione, per ricondurre al Padre ciò che era stato fatto per Lui e in vista di Lui. Con il Battesimo anche noi, liberati dal potere delle tenebre, cioè dalla schiavitù del peccato, siamo trasferiti nel suo regno: figli nel Figlio, simili a Lui, capaci di vivere il progetto di Dio per partecipare alla sorte dei santi nella luce. Celebrare la festa odierna significa allora lasciare che la logica della giustizia, della mitezza, della gratuità trasfiguri la nostra esistenza, finché condivideremo la sua gloria in paradiso.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Nel tuo regno
O Padre,
che ci hai chiamati a regnare con te
nella giustizia e nell’amore,
liberaci dal potere delle tenebre perché,
seguendo le orme del tuo Figlio,
possiamo condividere la sua gloria nel paradiso.
Oggi portiamo a compimento non solo questo anno C, ma il triennale ciclo liturgico che ci ha fatto leggere, nel susseguirsi delle domeniche e delle feste, l’intero Vangelo. L’ultima parola è questa verità: “Oggi sarai con me in paradiso” (Lc 23,43). Parole che riassumono tutta la vita di Cristo e ricapitolano i suoi gesti di accoglienza e di perdono. Il buon ladrone ha visto splendere nel volto del giusto morente la misericordia di Dio: il segreto del regno è stare con Gesù per sempre. Anche noi, contemplando il Signore che regna sul trono della croce, comprendiamo che proprio lì si manifesta il suo vero potere, quello di salvare. Da quella cattedra c’insegna che il più grande è chi più sa servire, con amore e per amore. È Re perché dona la vita: ci redime, ci ricompra, noi e tutta la creazione, per ricondurre al Padre ciò che era stato fatto per Lui e in vista di Lui. Con il Battesimo anche noi, liberati dal potere delle tenebre, cioè dalla schiavitù del peccato, siamo trasferiti nel suo regno: figli nel Figlio, simili a Lui, capaci di vivere il progetto di Dio per partecipare alla sorte dei santi nella luce. Celebrare la festa odierna significa allora lasciare che la logica della giustizia, della mitezza, della gratuità trasfiguri la nostra esistenza, finché condivideremo la sua gloria in paradiso.
Sr. M. Rosangela Bruzzone