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La gioia della vocazione

Nella gioia e nel rendimento di grazie

viviamo la vocazione di essere discepole del Signore

come un dono sempre nuovo da condividere.

(Cfr. RV 48)

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<h4 style='text-align: left;'><strong>SUOR M. DA PAZ FERNANDES – </strong><strong>50° Professione Religiosa</strong></h4> <p style='text-align: left;'>Comunità San Pietro, Vaticano</p> <p style='text-align: left;'><strong>I cinquant’anni nella casa del Signore, mi portano a cantare con Maria, la serva del Signore: “L´anima mia magnifica il Signore perché grandi cose ha fatto in me il Potente, santo è il suo Nome”.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Come discepola sono felice di essere stata chiamata a percorrere il cammino di una incessante e progressiva ricerca per l’incontro profondo con il Signore, Lui, “L`amore che ci ha amato”.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong> L’esercizio della missione, la vita in comunità mi hanno offerto la possibilità della crescita personale e nella verifica delle mie sicurezze, a volte relative, ho avuto l’aiuto per mantenere lo sguardo fisso sull´essenziale della vita.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Nel percorso del cammino e nelle ore di dubbio ho sempre trovato nella Parola e nella preghiera la luce e la forza per essere fedele al Signore. E ora prego: “Compi in me, o Padre, l’opera che hai cominciato”. Amen.</strong></p> <p>
</p> <h4 style='text-align: left;'><strong>SUOR M. LETICIA PONTINI – </strong><strong>50° Professione  religiosa </strong></h4> <p style='text-align: left;'>Comunità di Codajas, Prov. Brasile</p> <p style='text-align: left;'><strong>Sono tante le occasioni che mi fanno sentire felice, contenta, discepola! Essere discepola di Gesù, come dice il nome della nostra Congregazione, è sempre una grande sfida, ma un slancio interiore profondo e vero mi ha sempre accompagnata e mi accompagna. La discepola è colei che non trascura la voce del Maestro, che non perde la via, neppure la meta verso il quale Egli cammina. Mi è stato insegnato, fin dal noviziato, che la discepola è un’eterna novizia, sta sempre imparando, attenta verso dove va Gesù, con chi sta andando e perché va. Mi rendo conto che in questi 50 anni di cammino, questa attenzione non sempre è stata perfetta nel percepire i percorsi, gli inciampi, il rialzarsi e il procedere; tutto però è sempre stato occasione di richiamo al mio sì dato a Dio e al Suo Regno.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Nel vivere la mia missione ho imparato a fare sempre tutto per la Gloria di Dio. Pregare il Patto o segreto di riuscita è per me una missione: riconoscere la mia insufficienza in tutto, ma cercare sempre di rispondere con gioia, umiltà e carità. Ho anche sempre molto presente nella mia giornata il tempo che mi è dato per la preghiera, non lasciar passare la giornata senza sostare con il mio Signore e Maestro. Ho anche compreso come la vita in comunità è testimonianza del mio essere cristiana, donna e religiosa consacrata, in obbedienza al carisma e alla missione.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Inoltre ho imparato a camminare con la Chiesa nel luogo dove vivo, attenta sempre ai segni della Storia dell’umanità, per rispondere con dignità alle sfide che a noi si presentano nel cammino della missione.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>La forza che mi ha spinto ad andare avanti è stata il guardare sempre a Gesù e alla Madonna come discepola che segue, ascolta e conserva tante cose nel cuore, poi la preghiera e la contemplazione dell’agire di Dio nel creato, nelle persone e nella Chiesa. In questi ultimi tredici anni di presenza in Amazzonia, sento una forza molto grande e profonda, sincera e vera, perché la nostra missione risponde molto bene a quanto la Chiesa ci chiede. Sento che ci vuole molta umiltà, per imparare dalle diverse culture che abbiamo in Brasile. Si tratta di spogliarsi per rivestirsi con un’altra veste missionaria, nella mia situazione di discepola di Gesù Maestro, membro della Famiglia Paolina, figlia di Don Alberione. Un grande punto di forza è amare le mie sorelle. Non ho mai scelto le persone o i luoghi per vivere la mia consacrazione, amo essere Pia Discepola. “Finché Cristo sia formato in te”: è ciò che San Paolo sembra sussurrarmi all’orecchio, con un’altra forte parola: “Gioiose nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Rm 12,12).</strong></p> <p>
</p> <h4 style='text-align: left;'><strong>SUOR M. SANTINA MAENZA – </strong><strong>60° Professione  religiosa </strong></h4> <p style='text-align: left;'>Comunità di Palermo, Prov. Italia</p> <p style='text-align: left;'><strong>Le prime parole che spontanee salgano dalla mente al cuore o dal cuore alla mente, sono: <em>“Rendo grazie al Signore Con tutto il cuore, nel consesso dei giusti e nell’assemblea,” </em>per quanto Gesù, il Maestro Divino ha operato nella mia vita.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Tra le migliaia e milioni di donne mie contemporanee, Gesù ha scelto me, sì, proprio me, per stare con Lui come sua discepola. Il titolo della Congregazione: ”Pie Discepole del Divin Maestro” è un programma di vita. Quando lo sentii la prima volta mi colpì profondamente, questo volevo essere: discepola di Gesù Maestro. Dunque, discepola che ogni giorno va a scuola, va ad attingere dalla più alta Cattedra, da Gesù Eucaristia, lezioni formidabili. Dall’alto del suo trono Gesù insegna, mi insegna l’umiltà, la carità, il perdono, la pazienza ecc., insegnamenti vitali, consigli sinceri, raccomandazioni paterne, e mi dice: “fai questo e vivrai”. Sono arrivata pian piano a questo incontro personale ed affettuoso con Gesù, sperimentando quanta forza, coraggio e gioia, lascia in me quest’incontro. Questo lo reputo un dono gratuito da parte di Gesù, il Maestro.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Se dopo 60 anni di vita religiosa sono qui a rendere grazie a Dio d’ogni dono, è segno evidente che la sua grazia mi ha accompagnata costantemente anche quando le prove e le difficoltà, inevitabili nella vita, si sono presentate.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Un grazie alle mie Superiore che mi hanno sempre accolta con benevolenza e carità, incoraggiandomi nel mio ministero di servizio infermieristico, un apostolato che amo e che svolgo nelle varie comunità, pur nella mia povertà.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Che cosa dire? Lo dirò con le parole del Salmo 33: <em>“Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode”.</em></strong></p> <p>
</p> <h4 style='text-align: left;'><strong>SUOR M. TERESA FRAU – </strong><strong style='line-height: inherit;'>50° Professione Religiosa</strong></h4> <p style='text-align: left;'>Casa Generalizia, Roma.</p> <p style='text-align: left;'><strong>Quale è il mio posto nella vita e dove posso trovare la felicità? Erano le domande che, tra i 18 e i 20 anni, mi ponevo riflettendo sulla mia esistenza. È stato un periodo di “crisi” interiore che, gradualmente, mi ha portato a scoprire la persona di Gesù lasciandomi conquistare da Lui e da allora ho cercato di seguirLo. A vent’anni prendo la decisione di consacrarmi nella vita religiosa, ma sorgono molte difficoltà sia nell’ambito familiare sia all’esterno. Solo dopo 7 anni farò il mio ingresso tra le Pie Discepole del Divin Maestro, dove ho trovato con gioia il mio giusto posto.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Lo svolgimento della missione, prima come infermiera, portandomi accanto alla sofferenza, mi ha insegnato a mettermi in ascolto delle persone, ad andare loro incontro nelle varie necessità…</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>Poi il lavoro di Archivista mi ha offerto il contatto vivo con lo spirito dell’Istituto e, oltre al dono di conoscere la grande fede delle sorelle che ci hanno precedute, mi dà anche la gioia di comunicare le ricchezze della Congregazione alle giovani generazioni.</strong></p> <p style='text-align: left;'><strong>La forza di perseverare nel cammino mi viene dal fatto che fin dal primo momento mi sono sentita afferrata da Cristo, poi ho sempre in mente una parola scritta su un’immaginetta ricevuta all’entrata in Congregazione: “Il Signore porterà a compimento l’opera che ha iniziato in te…”.</strong></p> <p>

Le sorelle che, in quest’Anno Vocazionale di Famiglia Paolina, celebrano il giubileo di consacrazione religiosa condividono la loro testimonianza di vita.

La lettura di queste testimonianze ci spinga a ravvivare il dono della Vocazione che il Signore ci ha donato e a continuare nel corrispondere al suo Progetto d’amore con tutte le nostre forze, annunciandolo come Via, Verità e Vita.

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