O Padre, il tuo Figlio unigenito
si è manifestato nella nostra carne mortale:
concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo,
di essere interiormente rinnovati a sua immagine.
Questa domenica fa da cerniera tra il tempo natalizio e il tempo ordinario. Nella vita di Gesù segna il passaggio tra la vita nascosta a Nazareth e l’avvio del ministero messianico.
Chi prega il rosario contempla il Battesimo del Signore nel primo mistero della luce: è davvero un mistero densissimo, su cui occorre riflettere a lungo. È anzitutto un’epifania trinitaria: la voce del Padre svela il Messia che, investito della forza dello Spirito, inizia la sua missione salvifica. Entrato nelle acque, Gesù prega. E il Cielo si apre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”. Come la colomba aveva annunziato a Noè il rifiorire della vita sulla terra, così lo Spirito viene sopra Gesù “come colomba” manifestandolo principio e primizia della ricreazione dell’umanità. Oggi vediamo il bambino di Betlemme immergersi uomo nel Giordano. Non solo archetipo del genere umano, a motivo della carne assunta, ma pure prototipo, cioè modello di ogni persona. Il battesimo è la scelta di Gesù di essere non uomo potente, forte, ricco ma, solidale con noi, uomo vero, bisognoso di salvezza e di vita, spinto a pregare per mantenersi sempre in intima comunione con il Padre.
Ecco la bella notizia che la liturgia oggi ci dona: credere è immergersi in profondità nell’amore del Padre manifestato nel Figlio, fino a farsi rinnovare a sua immagine: Chiediamo questa fede come vita filiale che si consolida nella preghiera, chiave che spalanca ogni porta.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Immersi
O Padre, il tuo Figlio unigenito
si è manifestato nella nostra carne mortale:
concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo,
di essere interiormente rinnovati a sua immagine.
Questa domenica fa da cerniera tra il tempo natalizio e il tempo ordinario. Nella vita di Gesù segna il passaggio tra la vita nascosta a Nazareth e l’avvio del ministero messianico.
Chi prega il rosario contempla il Battesimo del Signore nel primo mistero della luce: è davvero un mistero densissimo, su cui occorre riflettere a lungo. È anzitutto un’epifania trinitaria: la voce del Padre svela il Messia che, investito della forza dello Spirito, inizia la sua missione salvifica. Entrato nelle acque, Gesù prega. E il Cielo si apre: “Tu sei il Figlio mio, l’amato”. Come la colomba aveva annunziato a Noè il rifiorire della vita sulla terra, così lo Spirito viene sopra Gesù “come colomba” manifestandolo principio e primizia della ricreazione dell’umanità. Oggi vediamo il bambino di Betlemme immergersi uomo nel Giordano. Non solo archetipo del genere umano, a motivo della carne assunta, ma pure prototipo, cioè modello di ogni persona. Il battesimo è la scelta di Gesù di essere non uomo potente, forte, ricco ma, solidale con noi, uomo vero, bisognoso di salvezza e di vita, spinto a pregare per mantenersi sempre in intima comunione con il Padre.
Ecco la bella notizia che la liturgia oggi ci dona: credere è immergersi in profondità nell’amore del Padre manifestato nel Figlio, fino a farsi rinnovare a sua immagine: Chiediamo questa fede come vita filiale che si consolida nella preghiera, chiave che spalanca ogni porta.
Sr. M. Rosangela Bruzzone