O Dio, tu hai voluto chiamare tua sposa la Chiesa:
fa’ che il popolo consacrato al servizio del tuo nome ti adori, ti ami, ti segua e,
sotto la tua guida, giunga ai beni promessi.
Anche questa seconda domenica di novembre coincide con una festa: la Dedicazione della Basilica Lateranense, “madre e capo di tutte le Chiese dell’Urbe e dell’Orbe” perché cattedrale del papa, vescovo di Roma. Oggi celebriamo il mistero dell’unità di tutte le Chiese particolari che formano l’unica Chiesa universale. L’edificio materiale è il segno visibile del tempio formato dalle pietre vive che sono i battezzati. Pur potendo adorare Dio nel nostro cuore abbiamo bisogno di spazi per ritrovarci con i fratelli e confessare la nostra fede. Il Signore non ci salva separatamente gli uni dagli altri: è venuto a formarsi un popolo. Del resto non c’è famiglia senza una casa. Ciascuno fa la sua parte, ma tutti devono costruire sull’unico fondamento che è Cristo, pietra angolare.
Nel Vangelo odierno (Gv 2,13-22) a chi gli chiede con quale autorità caccia i venditori Gesù risponde: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. L’evangelista annota: “Egli parlava del tempio del suo corpo”. Ecco la grande rivelazione: nell’umanità di Gesù abita in pienezza la divinità. Il cielo aperto sulla terra! Il Verbo fatto carne è la tenda di Dio tra gli uomini, dimora dello Spirito, gloria del Dio invisibile. Della sua Chiesa Cristo ha fatto una sposa, osso delle sue ossa e carne della sua carne: la ama e dona se stesso per lei. Quale grande dignità e responsabilità!
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Segno di unità
O Dio, tu hai voluto chiamare tua sposa la Chiesa:
fa’ che il popolo consacrato al servizio del tuo nome ti adori, ti ami, ti segua e,
sotto la tua guida, giunga ai beni promessi.
Anche questa seconda domenica di novembre coincide con una festa: la Dedicazione della Basilica Lateranense, “madre e capo di tutte le Chiese dell’Urbe e dell’Orbe” perché cattedrale del papa, vescovo di Roma. Oggi celebriamo il mistero dell’unità di tutte le Chiese particolari che formano l’unica Chiesa universale. L’edificio materiale è il segno visibile del tempio formato dalle pietre vive che sono i battezzati. Pur potendo adorare Dio nel nostro cuore abbiamo bisogno di spazi per ritrovarci con i fratelli e confessare la nostra fede. Il Signore non ci salva separatamente gli uni dagli altri: è venuto a formarsi un popolo. Del resto non c’è famiglia senza una casa. Ciascuno fa la sua parte, ma tutti devono costruire sull’unico fondamento che è Cristo, pietra angolare.
Nel Vangelo odierno (Gv 2,13-22) a chi gli chiede con quale autorità caccia i venditori Gesù risponde: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. L’evangelista annota: “Egli parlava del tempio del suo corpo”. Ecco la grande rivelazione: nell’umanità di Gesù abita in pienezza la divinità. Il cielo aperto sulla terra! Il Verbo fatto carne è la tenda di Dio tra gli uomini, dimora dello Spirito, gloria del Dio invisibile. Della sua Chiesa Cristo ha fatto una sposa, osso delle sue ossa e carne della sua carne: la ama e dona se stesso per lei. Quale grande dignità e responsabilità!
Sr. M. Rosangela Bruzzone