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Acutis e Alberione

PDDM Roma: Il 27 aprile 2025, seconda Domenica di Pasqua, nel 22° anniversario di beatificazione del Beato G. Alberione, sarebbe la canonizzazione C. Acutis che, a causa della morte di Papa Francesco, l’evento è stato rinviato. Giacomo Alberione e Carlo Acutis sono due figure significative nella Chiesa, ognuno con un approccio unico e particolare; ma condividono una passione comune per la fede cristiana e l’evangelizzazione, adattandosi ciascuno al proprio tempo. Ecco alcune convergenze e divergenze tra di loro:

➢Giacomo Alberione-Apostolo dei tempi nuovi. Motto di vita: “Vivere e dare al mondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita”
➢Carlo Acutis- Un giovane per i giovani del nostro tempo. Motto di vita: “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita.”

Nascita e contesto storico:
Alberione ha vissuto principalmente nel XX° secolo, mentre Acutis è giovane del XXI° secolo.
➢Giacomo Alberione: Nato a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4 aprile 1884. La sua famiglia, composta da Michele e Teresa Allocco e da sei figli, era di condizione contadina, profondamente cristiana e laboriosa.
➢Carlo Acutis: Nato il 3 maggio 1991 a Londra, era figlio di Andrea Acutis, esponente dell’alta borghesia di Torino e di Antonia Salzano.
La famiglia viveva nel Regno Unito per motivi di lavoro del padre di Carlo, corporate finance executive presso una banca d’affari. Quattro anni dopo la scomparsa prematura di C. Acutis (primogenito), sono nati due gemelli, Francesca e Michele.

Famiglia e accompagnamento nella vocazione:
➢G. Alberione: Il piccolo, quartogenito, avverte presto la chiamata di Dio: in prima elementare, interrogato dalla maestra su cosa farà da grande, egli risponde: “Mi farò prete!”. Gli anni della fanciullezza si orientano in questa direzione. Trasferita la famiglia a Cherasco nella diocesi di Alba, il parroco di San Martino aiuta l’adolescente a prendere coscienza e a rispondere alla chiamata. A 16 anni Giacomo è accolto nel Seminario di Alba e subito si incontra con colui che gli sarà padre, guida, amico, consigliere per 46 anni: il canonico Francesco Chiesa.

➢C. Acutis: La famiglia si è presto trasferita a Milano: qui il piccolo Carlo ha frequentato la scuola elementare e media presso le suore Marcelline e il liceo classico presso l’Istituto Leone XIII dei gesuiti, mentre accanto al percorso scolastico frequentava regolarmente le attività della parrocchia presso la chiesa di Santa Maria Segreta. È a Milano che il 15enne segue la sua vocazione religiosa, dedicandosi alla preghiera e al volontariato nella mensa dei Cappuccini e delle suore di Madre Teresa.

➢ Nella richiesta “su ciò che pensavano di fare nella vita”, il piccolo Alberione riflette un istante e rispose risolutamente: «mi farò prete». Invece, Acutis rispondeva alle domande di genere “chi lo sà se vivremo, quanto vivremo, quello che sarà; tanto lo conosce solo Dio. Chi lo sà quando moriremo…”

Valori cristiani e vita eucaristica:
➢G. Alberione: Parlando del Battesimo, Alberione ricorda “…quando eravamo portati, guidati in chiesa e la mamma indicava il tabernacolo: “Dì una parola a Gesù, dando un bacio a Gesù”.(APD 1963,282). “Dal Canonico Chiesa aveva appreso a trasformare tutto in oggetto di meditazione e di preghiera presso il Maestro divino: per adorare, ringraziare, propiziare, chiedere” (cfr.AD 48-70).

➢C. Acutis: Metteva al centro della propria vita il Sacramento dell’Eucaristia che chiamava “la mia autostrada per il Cielo”. Da quando ha ricevuto la Prima Comunione a 7 anni, non ha mai mancato all’appuntamento quotidiano con la Santa Messa.

➢ Nella notte che separava due secoli (1900-1901), fu pieno di luce e di grazie per Alberione. Nell’adorazione fatta nelle intenzioni di Leone XIII e Di Mons. Re, prolungando l’adorazione per quattro ore, capii tante cose… La Famiglia Paolina nacque alla luce eucaristica.
Quanto a C. Acutis, cercava sempre o prima o dopo la celebrazione eucaristica di sostare davanti al Tabernacolo per adorare il Signore presente realmente nel Santissimo Sacramento.

La devozione alla Madonna
➢G. Alberione: La presenza di Maria nella vita di don Alberione era viva e significativa fin dall’infanzia; Maria fu una delle prime parole imparate. La madre, ‘Teresa Allocco’, aveva consacrato tutti i figli alla Madonna dei fiori, man mano che nascevano. Giacomo, che sulle ginocchia materne ha imparato ad amare la Madonna, ricorda che la sua prima educazione religiosa è avvenuta all’ombra di tre santuari: la Madonna dei fiori a Bra, la Vergine delle grazie a Cherasco e la Madonna della Moretta in Alba.

➢C. Acutis: La Madonna era la sua grande confidente e non mancava mai di onorarla recitando ogni giorno il Santo Rosario. La sua devozione alla Madonna è evidente in alcune delle sue parole, come ad esempio: “Il Rosario è la scala più corta per salire in Cielo”; “Dopo la Santa Eucaristia, il Santo Rosario è l’arma più potente per combattere il Demonio”.

➢ Secondo il Beato Timoteo Giaccardo tutte le Istituzioni della Famiglia Paolina furono concepite, nacquero e sbocciarono(fioriscono) nei santuari mariani e nei momenti di profonda intimità vissuti con Maria Santissima fino al titolo di “Regina degli Apostoli”.Acutis: 24 maggio 2003, venne conferito a Carlo il Sacramento della Cresima nella chiesa di Santa Maria Segreta. Coincidenza vuole che Carlo Acutis sia ricordato dalla Chiesa il 12 ottobre, cioè proprio nel bel mezzo del mese tradizionalmente dedicato al Rosario.

Missione – uso dei mezzi moderni
➢G. Alberione: Una “particolare luce” gli viene dall’Ostia, e da quel momento si sente “profondamente obbligato a far qualcosa per il Signore e per gli uomini del nuovo secolo; a servire la Chiesa” con i mezzi nuovi offerti dall’ingegno umano.

➢C. Acutis: Gli interessi di Carlo spaziavano dalla programmazione dei computer, al montaggio dei film, alla creazione dei sitiweb, ai giornalini di cui faceva anche la redazione e l’impaginazione, fino ad arrivare al volontariato con i più bisognosi, con i bambini e con gli anziani.

➢ G. Alberione comprende che il Signore lo guida ad una missione nuova: predicare il Vangelo a tutti i popoli, nello spirito dell’Apostolo Paolo, utilizzando i mezzi moderni di comunicazione.

➢C. Acutis fu l’apostolo dell’Eucaristia, lui scelse di utilizzare il suo genio informatico per progettare e realizzare una mostra internazionale sui “Miracoli eucaristici”.

Eredità – testimonianza
➢G. Alberione: Rimane commovente la testimonianza che volle darne nella Udienza concessa alla Famiglia Paolina il 28 giugno 1969, quando il Fondatore aveva 85 anni: “Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’opera, sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime.

➢C. Acutis: Era dotatissimo per tutto ciò che è legato al mondo dell’informatica tanto che sia i suoi amici, che gli adulti laureati in ingegneria informatica lo consideravano un genio. Restavano tutti meravigliati dalla sua capacità di capire i segreti che l’informatica nasconde e che sono normalmente accessibili solo a coloro che hanno compiuto studi universitari.

➢ G. Alberione è stato un apostolo nell’uso dei mezzi di comunicazione per diffondere il messaggio del Vangelo, di conseguenza, ha fondato la Famiglia Paolina in una
missione multiforme per far conoscere Gesù Cristo agli uomini del nostro tempo con i mezzi del nostro tempo.

C. Acutis, d’altra parte, ha sfruttato le nuove tecnologie e Internet per condividere la sua fede. Da giovane laico, ha saputo ravvivare il fervore e la pratica cristiana in tanti consacrati e Sacerdoti. Ai ragazzi e ai giovani di ogni tempo, Carlo indica che nell’Eucaristia si trova la salvezza che non delude mai.

Morte – Riconoscenza
➢G. Alberione: Egli visse 87 anni. Compiuta l’opera che Dio gli aveva affidata, il 26 novembre 1971 a Roma, lasciò la terra per prendere il suo posto nella Casa del Padre. Le sue ultime ore furono confortate dalla visita e dalla benedizione del Papa Paolo VI, che mai nascose la sua ammirazione e venerazione per Don Alberione… “il nostro Don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con i mezzi moderni. Lasci, caro Don Alberione, che il Papa goda di codesta lunga, fedele e indefessa fatica e dei frutti da essa prodotti a gloria di Dio e a bene della Chiesa”.

➢C. Acutis: Muore il 12 ottobre 2006 a soli; a 15 anni a causa di una leucemia fulminante, lasciando nel ricordo di tutti coloro che l’hanno conosciuto un grande vuoto ed una profonda ammirazione per quella che è stata la sua breve ma intensa testimonianza di vita autenticamente cristiana. Era insomma un mistero questo giovane che prima di morire è stato capace di offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa.

➢ Entrambi hanno avuto un forte impatto sui giovani. G. Alberione ha lavorato con i giovani, iniziando con la Scuola Tipografica, seme della futura fondazione della Società San Paolo, mentre C. Acutis ha ispirato molti ragazzi con il suo esempio di vita cristiana e il suo utilizzo creativo della tecnologia.

Conferma nella Chiesa
➢G. Alberione: È stato beatificato il 27 aprile 2003 dal Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro.
➢Invece, il rito di beatificazione di C. Acutis si svolse, nella Basilica Superiore di San Francesco in Assisi, il 10 ottobre 2020, presieduto dal Cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi, in rappresentanza di Papa Francesco.
Il 27 aprile 2025, seconda Domenica di Pasqua, nel 22° anniversario di Beatificazione del Beato G. Alberione, sarebbe la canonizzazione C. Acutis che, a causa della morte di Papa Francesco, l’evento è stato rinviato.

(A cura del Segretariato per la Spiritualità PDDM)

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