O Dio santo e misericordioso,
che nelle acque del Battesimo ci hai resi tuoi figli,
ascolta il grido dello Spirito che in noi ti chiama Padre,
perché, nell’obbedienza alla parola del Salvatore,
annunciamo la tua salvezza offerta a tutti i popoli.
La festa odierna non ricorda un evento della storia della salvezza, ma ci fa considerare la fonte da cui zampilla il disegno di misericordia che Dio ha attuato nel tempo attraverso il Figlio e che continua ad espandere nel mondo grazie allo Spirito Santo. Dio nessuno l’ha mai visto, ma si rende presente ed operante. É vita donata e ricevuta in un eterno dialogo fra le tre Persone. Contemplare il rapporto che le unisce è per noi scuola di speranza e di amore efficace: dal “noi” trinitario fluisce la nostra possibilità di dire “io” e “tu”. Nel mistero della Trinità siamo stati battezzati, nel dinamismo della vita trinitaria siamo chiamati ad immergere le nostre giornate per poter riemergere all’altezza della nostra vocazione: diventare sempre più figli, lasciarci continuamente ricreare ad immagine e somiglianza di Dio che è Amore.
Il Vangelo offre una professione di fede nella Trinità sulle labbra di Gesù stesso: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo e insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,19-20). Intanto Lui sta al nostro fianco ogni giorno, fino a quando ci avrà accolto tutti nella casa del Padre, per sempre.
Sr. M. Rosangela Bruzzone