Nella tua bontà, o Padre, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo,
perché cresca la nostra fede nel Figlio tuo risorto dai morti
e si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova.
Quest’anno la prima domenica di novembre coincide con la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Ieri abbiamo contemplato l’umanità gloriosa: i santi trasfigurati dalla pienezza dell’Amore. Oggi facciamo memoria di quanti hanno bisogno del nostro suffragio per contemplare il volto di Dio. In questi giorni i cimiteri diventano giardini di fiori e di lumi. Così si rende visibile e si rinnova la nostra fede nella risurrezione della carne: la vita è il dono più grande do Dio, neppure la morte può strapparcelo! Sentiamo la nostra esistenza terrena come un abito troppo stretto, avvertiamo il desiderio di una vita oltre il tempo e lo spazio. È quel soffio con cui il Creatore ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, partecipi della sua natura divina. Dio è innamorato della vita: non vuole che alcuno si perda, non lascia cadere nulla di noi e della nostra storia.
Oggi la liturgia non piange, perché non è la morte che essa celebra, ma la risurrezione. Non ha lacrime se non asciugate dalla mano di Dio, perché fissa lo sguardo non sulla vita che finisce, ma sulla vita eterna. Pensiamo ai nostri defunti, non lontani da noi, ma accanto a noi, nel Signore che tutti ci abbraccia e tutti ci accompagna. Preghiamo per loro, preghiamo anche con loro. Questa è la comunione dei santi!
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Viventi in Cristo
Nella tua bontà, o Padre, ascolta le preghiere che ti rivolgiamo,
perché cresca la nostra fede nel Figlio tuo risorto dai morti
e si rafforzi la speranza che i tuoi fedeli risorgeranno a vita nuova.
Quest’anno la prima domenica di novembre coincide con la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Ieri abbiamo contemplato l’umanità gloriosa: i santi trasfigurati dalla pienezza dell’Amore. Oggi facciamo memoria di quanti hanno bisogno del nostro suffragio per contemplare il volto di Dio. In questi giorni i cimiteri diventano giardini di fiori e di lumi. Così si rende visibile e si rinnova la nostra fede nella risurrezione della carne: la vita è il dono più grande do Dio, neppure la morte può strapparcelo! Sentiamo la nostra esistenza terrena come un abito troppo stretto, avvertiamo il desiderio di una vita oltre il tempo e lo spazio. È quel soffio con cui il Creatore ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, partecipi della sua natura divina. Dio è innamorato della vita: non vuole che alcuno si perda, non lascia cadere nulla di noi e della nostra storia.
Oggi la liturgia non piange, perché non è la morte che essa celebra, ma la risurrezione. Non ha lacrime se non asciugate dalla mano di Dio, perché fissa lo sguardo non sulla vita che finisce, ma sulla vita eterna. Pensiamo ai nostri defunti, non lontani da noi, ma accanto a noi, nel Signore che tutti ci abbraccia e tutti ci accompagna. Preghiamo per loro, preghiamo anche con loro. Questa è la comunione dei santi!
Sr. M. Rosangela Bruzzone