O Dio, nostro Padre,
che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore,
donaci di amare sopra ogni cosa Gesù Cristo, tuo Figlio,
perché, valutando con sapienza i beni di questo mondo,
diventiamo liberi e poveri per il tuo regno.
Tutti cerchiamo una pienezza di felicità. Oggi il Vangelo (Mc 10,17-30) ci offre la risposta in due parole: “lo amò”. Siamo pienamente vivi perché amati! Un tale corre da Gesù e gli chiede come avere la vita eterna: sembra essere sulla buona strada. Fin dalla giovinezza osserva i comandamenti. Il Maestro gli propone un salto di qualità: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri; poi vieni e seguimi” Ma quell’uomo ricco è prigioniero di false sicurezze e di paure per il futuro. Le parole del Signore sono state per lui “una spada a doppio taglio che scruta i pensieri e i sentimenti del cuore”. Non sempre l’amore fa miracoli: può essere anche respinto.
Non è scontato entrare nel regno di Dio: bisogna preferire la logica della condivisione a quella del possesso. È questa la “sapienza” esaltata nella prima lettura: non frutto di studi, ma dono che il Padre dà a chi gliela chiede. Essa “vale più della salute e della bellezza”! È Gesù stesso, sapienza di Dio incarnata. Così pregava santa Teresa di Gesù Bambino: “Nessun bene può reggere al paragone di possedere te, Signore di tutti i tesori del cielo e della terra”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Avrai un tesoro in cielo
O Dio, nostro Padre,
che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore,
donaci di amare sopra ogni cosa Gesù Cristo, tuo Figlio,
perché, valutando con sapienza i beni di questo mondo,
diventiamo liberi e poveri per il tuo regno.
Tutti cerchiamo una pienezza di felicità. Oggi il Vangelo (Mc 10,17-30) ci offre la risposta in due parole: “lo amò”. Siamo pienamente vivi perché amati! Un tale corre da Gesù e gli chiede come avere la vita eterna: sembra essere sulla buona strada. Fin dalla giovinezza osserva i comandamenti. Il Maestro gli propone un salto di qualità: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri; poi vieni e seguimi” Ma quell’uomo ricco è prigioniero di false sicurezze e di paure per il futuro. Le parole del Signore sono state per lui “una spada a doppio taglio che scruta i pensieri e i sentimenti del cuore”. Non sempre l’amore fa miracoli: può essere anche respinto.
Non è scontato entrare nel regno di Dio: bisogna preferire la logica della condivisione a quella del possesso. È questa la “sapienza” esaltata nella prima lettura: non frutto di studi, ma dono che il Padre dà a chi gliela chiede. Essa “vale più della salute e della bellezza”! È Gesù stesso, sapienza di Dio incarnata. Così pregava santa Teresa di Gesù Bambino: “Nessun bene può reggere al paragone di possedere te, Signore di tutti i tesori del cielo e della terra”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone