“In cammino con la Chiesa, rinnovarci attraverso la familiarità, lo studio e la lettura orante delle Sacre Scritture, per vivere della Parola cosicché essa raggiunga tutti, specialmente le periferie esistenziali e del pensiero.”
Perché la Parola corra (2Ts 3,1)“Perché la Parola corra” (2Ts 3,1)
E la Parola si fece Carne (cf. Gv 1,14) e attraverso i secoli è stata proclamata, seminata, sparsa nel mondo, a passi veloci, a passi lenti, costanti, creativi. Parola che non si è mai stancata di correre e arrivando nel nostro oggi si fa con sr Veronica Firmino poesia, arte, musica!
“Perché la Parola corra” (2Ts 3,1) è il titolo del suo canto (con collaboratori nelle sue diversi versioni). Il ritornello, una volta ascoltato e ripetuto, ci fa desiderare di “correre”, annunziare il Vangelo con lo stile di Paolo, con la vita, costanti nella gioia e nel dolore. E ancora le diverse esortazioni paoline raccolte e rivestite di un linguaggio musicale e poetico, ci riempiono il cuore e spontaneamente cominciamo a cantare: “Perché la Parola corra, perché la Parola corra…”, entrando così nella stessa dinamica dell’Apostolo che altrove ci consegna un suo segreto: “E io molto volentieri spenderò e sarò speso per le anime vostre” (2Cor 12,15). L’Apostolo non si stanca e non si risparmia! E pure noi “corriamo” con la Parola, abbiamo fretta di portare a tutti il Regno di Dio.
di Verônica Firmino, fsp
E la Parola si fece Carne (cf. Gv 1,14) e attraverso i secoli è stata proclamata, seminata, sparsa nel mondo, a passi veloci, a passi lenti, costanti, creativi. Parola che non si è mai stancata di correre e arrivando nel nostro oggi si fa con sr Veronica Firmino poesia, arte, musica!
“Perché la Parola corra” (2Ts 3,1) è il titolo del suo canto (con collaboratori nelle sue diversi versioni). Il ritornello, una volta ascoltato e ripetuto, ci fa desiderare di “correre”, annunziare il Vangelo con lo stile di Paolo, con la vita, costanti nella gioia e nel dolore. E ancora le diverse esortazioni paoline raccolte e rivestite di un linguaggio musicale e poetico, ci riempiono il cuore e spontaneamente cominciamo a cantare: “Perché la Parola corra, perché la Parola corra…”, entrando così nella stessa dinamica dell’Apostolo che altrove ci consegna un suo segreto: “E io molto volentieri spenderò e sarò speso per le anime vostre” (2Cor 12,15). L’Apostolo non si stanca e non si risparmia! E pure noi “corriamo” con la Parola, abbiamo fretta di portare a tutti il Regno di Dio.
Parliamo sempre del Signore Gesù“Parliamo sempre del Signore Gesù”
Questo inno annuncia la potenza umile della Parola. La parola di Dio fatta carne è il Signore Gesù che libera, guida, conforta, dà la vera pace del cuore.
L’autore, don Paolo Lanzoni, sacerdote paolino e musicista, si è lasciato ispirare dal commento del vescovo sant’Ambrogio al Sal 37(36),30: «Parliamo dunque del Signore Gesù, perché egli è la Sapienza, egli è la Parola, è la Parola di Dio. …Chi riecheggia i suoi discorsi e medita le sue parole, le diffonde. Parliamo sempre di lui».
Il canto è gioioso, adatto alle celebrazioni della Parola che nell’Anno Biblico avranno particolare cura e risalto. Il video è realizzato dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano (Pisa) ed esprime la bellezza di mettere insieme le voci, le competenze, la ricerca del senso della vita, in un’unica grande opera: l’annuncio della Parola!
Abbiamo tutti bisogno di parole vere, autentiche, che siano “parlate con la vita”. Queste parole nuove di pace e fraternità sgorgano dall’ascolto della Parola viva che è Cristo Gesù. È l’incontro con lui che vogliamo vivere e rinnovare insieme in questo Anno biblico paolino.
«Quando parliamo della sapienza, è Gesù colui di cui parliamo, così quando parliamo della virtù, quando parliamo della giustizia, quando parliamo della pace, quando parliamo della verità, della vita, della redenzione, è di Gesù che parliamo» (sant’Ambrogio).
di Paolo Lanzoni, ssp
Questo inno annuncia la potenza umile della Parola. La parola di Dio fatta carne è il Signore Gesù che libera, guida, conforta, dà la vera pace del cuore.
L’autore, don Paolo Lanzoni, sacerdote paolino e musicista, si è lasciato ispirare dal commento del vescovo sant’Ambrogio al Sal 37(36),30: «Parliamo dunque del Signore Gesù, perché egli è la Sapienza, egli è la Parola, è la Parola di Dio. …Chi riecheggia i suoi discorsi e medita le sue parole, le diffonde. Parliamo sempre di lui».
Il canto è gioioso, adatto alle celebrazioni della Parola che nell’Anno Biblico avranno particolare cura e risalto. Il video è realizzato dal Coro della Chiesa Universitaria di San Frediano (Pisa) ed esprime la bellezza di mettere insieme le voci, le competenze, la ricerca del senso della vita, in un’unica grande opera: l’annuncio della Parola!
Abbiamo tutti bisogno di parole vere, autentiche, che siano “parlate con la vita”. Queste parole nuove di pace e fraternità sgorgano dall’ascolto della Parola viva che è Cristo Gesù. È l’incontro con lui che vogliamo vivere e rinnovare insieme in questo Anno biblico paolino.
«Quando parliamo della sapienza, è Gesù colui di cui parliamo, così quando parliamo della virtù, quando parliamo della giustizia, quando parliamo della pace, quando parliamo della verità, della vita, della redenzione, è di Gesù che parliamo» (sant’Ambrogio).
Lungo i sentieri del mondo“Lungo i sentieri del mondo”
Suor Carla Valente, suora Pastorella, ci consegna un nuovo canto per l’Anno Biblico e per le celebrazioni della Parola. Chiediamo alla stessa autrice due parole di commento.
Come nasce questo canto?
Il canto nasce dalla meditazione del Salmo 23 e dalla “contemplazione” di molti silenzi sofferti, accolti dallo sguardo e dall’ascolto, diventati preghiera nel mio servizio pastorale in diverse parrocchie della Chiesa di Rieti. Ho sperimentato come la Parola accolta e annunciata ridona vita e forza negli adulti; speranza e gioia nei più giovani. L’Anno Paolino dedicato alla “Parola corra” è stata l’occasione per sostenere con la musica questa preghiera e in essa i volti e le storie incontrate nel mio andare di Pastorella.
In quale contesto può essere usato?
Il canto è come una dossologia per tutti i tempi liturgici. Il versetto può essere cantato prima della proclamazione della Parola durante la Celebrazione liturgica. Si potrà ripetere l’antifona all’inizio e alla fine, rendendo il canto un inno, oppure come ritornello da ripetere ad ogni strofa.
di Carla Valente, sjbp
Suor Carla Valente, suora Pastorella, ci consegna un nuovo canto per l’Anno Biblico e per le celebrazioni della Parola. Chiediamo alla stessa autrice due parole di commento.
Come nasce questo canto?
Il canto nasce dalla meditazione del Salmo 23 e dalla “contemplazione” di molti silenzi sofferti, accolti dallo sguardo e dall’ascolto, diventati preghiera nel mio servizio pastorale in diverse parrocchie della Chiesa di Rieti. Ho sperimentato come la Parola accolta e annunciata ridona vita e forza negli adulti; speranza e gioia nei più giovani. L’Anno Paolino dedicato alla “Parola corra” è stata l’occasione per sostenere con la musica questa preghiera e in essa i volti e le storie incontrate nel mio andare di Pastorella.
In quale contesto può essere usato?
Il canto è come una dossologia per tutti i tempi liturgici. Il versetto può essere cantato prima della proclamazione della Parola durante la Celebrazione liturgica. Si potrà ripetere l’antifona all’inizio e alla fine, rendendo il canto un inno, oppure come ritornello da ripetere ad ogni strofa.
La Parola corra (2Ts 3,1)“La Parola del Signore corra” (2Ts 3,1)
L’inno prende il “LA” dal tema dell’anno biblico (2Ts 3,1–5), ed ha come sfondo il testo del comandamento nuovo di Gv 13,34-35: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.
Inizia con la strofa di esortazione rivolta ai “fratelli” della comunità, e quindi a ciascuno di noi; la prima: pregate; la seconda: amatevi; la terza: perdonatevi, in un crescendo di amore che arriva al perdono come puro dono dello Spirito e della Parola che corre e si posa su ogni cuore.
Il ritornello ripetuto sei volte è un annuncio e una testimonianza di fede e speranza in un mondo impoverito di valori, che ha più bisogno di “testimoni” che di “maestri”: Tu Gesù sei la Parola, il Verbo del Padre. Noi Crediamo in te, noi speriamo in te, vieni e rimani con noi!
Con Gesù, Verbo del Padre, Parola fatta carne, il cielo si è aperto ed è rimasto per sempre lo Spirito Amore che vuole trovare carne in noi, lettera di Dio scritta nella nostra vita, come dice Paolo: Siete una lettera di Cristo (2Cor 3,3).
Nella celebrazione eucaristica potrebbe eseguirsi come canto d’ingresso specialmente per quel: Vieni e rimani con noi ma anche come canto di comunione se il Vangelo proclamato parla di amore e di perdono.
di Cecilia Stiz, pddm
L’inno prende il “LA” dal tema dell’anno biblico (2Ts 3,1–5), ed ha come sfondo il testo del comandamento nuovo di Gv 13,34-35: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.
Inizia con la strofa di esortazione rivolta ai “fratelli” della comunità, e quindi a ciascuno di noi; la prima: pregate; la seconda: amatevi; la terza: perdonatevi, in un crescendo di amore che arriva al perdono come puro dono dello Spirito e della Parola che corre e si posa su ogni cuore.
Il ritornello ripetuto sei volte è un annuncio e una testimonianza di fede e speranza in un mondo impoverito di valori, che ha più bisogno di “testimoni” che di “maestri”: Tu Gesù sei la Parola, il Verbo del Padre. Noi Crediamo in te, noi speriamo in te, vieni e rimani con noi!
Con Gesù, Verbo del Padre, Parola fatta carne, il cielo si è aperto ed è rimasto per sempre lo Spirito Amore che vuole trovare carne in noi, lettera di Dio scritta nella nostra vita, come dice Paolo: Siete una lettera di Cristo (2Cor 3,3).
Nella celebrazione eucaristica potrebbe eseguirsi come canto d’ingresso specialmente per quel: Vieni e rimani con noi ma anche come canto di comunione se il Vangelo proclamato parla di amore e di perdono.
Perché la Parola corra (2Ts 3,1)“Perché la Parola corra” (2Ts 3,1)
L’inno composto da don Boguslaw Zeman per l’Anno Biblico di Famiglia Paolina racconta un vero incontro tra due realtà vive – la persona e la Parola –, un incontro costruito sul dialogo, quasi un sussurro, intessuto da delicatezza, accoglienza e intimità. Al libero avvicinarsi della persona risponde la Parola, lasciandosi incontrare. Uno si consegna all’altro e reciprocamente si rivelano. Cresce la familiarità e la sete di frequentazione vicendevole; viene ravvivata la profezia, confermata la passione per l’umanità e si apre la finestra sul mondo.
L’esperienza diventa seme di un profondo desiderio: impegnarsi, con tutte le forze «Perché la Parola corra! Parola che é Vita, Luce, Grazia, Amore, Pace!».
Sono questi alcuni pensieri e sentimenti che emergono dall’ascolto dell’inno, composto e interpretato da don Boguslaw con la semplicità e la trasparenza dei piccoli.
di Boguslaw Zeman, ssp
L’inno composto da don Boguslaw Zeman per l’Anno Biblico di Famiglia Paolina racconta un vero incontro tra due realtà vive – la persona e la Parola –, un incontro costruito sul dialogo, quasi un sussurro, intessuto da delicatezza, accoglienza e intimità. Al libero avvicinarsi della persona risponde la Parola, lasciandosi incontrare. Uno si consegna all’altro e reciprocamente si rivelano. Cresce la familiarità e la sete di frequentazione vicendevole; viene ravvivata la profezia, confermata la passione per l’umanità e si apre la finestra sul mondo.
L’esperienza diventa seme di un profondo desiderio: impegnarsi, con tutte le forze «Perché la Parola corra! Parola che é Vita, Luce, Grazia, Amore, Pace!».
Sono questi alcuni pensieri e sentimenti che emergono dall’ascolto dell’inno, composto e interpretato da don Boguslaw con la semplicità e la trasparenza dei piccoli.