Sr.M.Fides (Colleen) Enos
Credo che il destino nella mia vita continui ad essere orientato e guidato dal Signore!
Essendo la figlia più piccola della mia famiglia, ho goduto dell’amore speciale e delle molteplici attenzioni dei miei due fratelli Michael e Ivan e dei miei genitori Clement Joseph Eons e Mary Machedo che ci hanno radicato fortemente i valori della fede cattolica.
Provengo dal Nilgiri, una nota stazione di montagna blu, nel Tamil Nadu, India, ho sempre ammirato con stupore il luogo in cui sono nata e dove il verde delle piantagioni di tè mi incantavano regalandomi meravigliosi paesaggi. Giovane ed entusiasta, ho goduto con spensieratezza la mia infanzia e la mia adolescenza, ma soprattutto, amavo coltivare sogni per il mio futuro. Non avevo alcuna intenzione di entrare nella vita religiosa, ma, voglio ricordare le parole del profeta Isaia: “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, disse il Signore” (Isaia 55,8).
Il Signore mi trovò in un momento favorevole e mi condusse attraverso una serie di coincidenze ad iniziare un cammino di discernimento. Nella mia formazione scolastica, spesso avevo problemi con l’hindi, che era una lingua difficile per una anglo-indiana come me ed anche obbligatoria alle scuole medie. Ogni anno, sono stata promossa alla classe successiva con difficoltà e, quando ho raggiunto il mio ultimo anno ed ho affrontato gli esami scolastici, sapevo che non avrei potuto ottenere grandi voti, così feci un patto con il Signore, ovvero che avrei partecipato alla Messa quotidiana durante le mie vacanze di Natale; ho iniziato a farlo e, a conclusione del mio anno scolastico, ho continuato a vivere la celebrazione quotidiana. La mia fedeltà nei confronti del Signore e la sua nei miei confronti è stata indispensabile per il buon esito dei miei esami finali.
Don Daniel Joseph, un sacerdote raffinato e gentiluomo, impegnato nei suoi doveri pastorali, è stato il mio direttore spirituale.
Nel frattempo, mia zia, Sr. M. Immaculate Treasham, pddm era venuta a trovarci e prima di partire mi aveva dato una foto del beato Timoteo Giaccardo che avevo conservato al sicuro nel mio libro di preghiere. Avevo altre due zie religiose: la sorella gemella di mia madre che faceva l’insegnante e l’altra, un’infermiera di San Giuseppe di Tarbes; entrambe mi avevano invitato a unirmi a loro nella vita religiosa. Ero confusa, mi sentivo attratta dalla vita religiosa e anche dalle distrazioni del mondo, mi concentravo a seguire i sogni mondani, ma tutto sembrava privo di significato…
Alla fine, mi rivolsi a Colui che mi chiamava per nome, il Signore, che mi rivolse questa parola: “Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di Speranza” Geremia 29,11. Desideravo vivere degnamente, dando al Signore i migliori anni della mia vita, la mia giovinezza; sentivo che in ginocchio, in preghiera, sarei stata più felice che essere un’insegnante o un’infermiera.
Ho deciso di seguire il Signore con tutto il cuore come suora Pia Discepola, tuttavia, ottenere il permesso da parte di mio padre fu molto difficile, così ricordandomi della foto del beato Timoteo Giaccardo conservata nel mio libro delle preghiere, ho approfittato per fargli una novena. Avevo bisogno di coraggio per informare mio padre della mia intenzione di entrare in convento ed il giorno in cui ebbi il coraggio di comunicarglielo, lui ascoltandomi rimase molto turbato e mi disse che stavo perdendo la testa; dopo cinque giorni di silenzio, mi disse: “Puoi andare”.
Sentii un dolore immenso nel lasciare la mia amorevole casa e la mia famiglia con tutte le cose che amavo fare, rivolsi i miei passi verso la via crucis per seguire la mia chiamata e mi misi in cammino.
Il 19 marzo 1965, giorno impresso nella mia memoria, ho scelto di entrare nella Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro che è la mia attuale famiglia ancora oggi e che ricordo con gioia nel giorno della festa di San Giuseppe. Qui ricordo le parole di Gesù: “«Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono” Mt 4,19-20. Per il noviziato mi mandarono a Roma dove ebbi la gioia e il privilegio d’incontrare il nostro amato fondatore, il Beato Giacomo Alberione, la nostra prima Pia Discepola, Madre Scolastica Rivata, la Madre Generale Lucia Ricci ed altre sorelle, che attraverso la loro vita dedicata ed esemplare, mi hanno fatto comprendere ed apprezzare la preziosità della mia vocazione.
Dopo 7 anni in convento, sono tornata a casa per le vacanze e mio padre non mi ha mai rivolto neanche una parola, due anni dopo, quando m’incontrò sulla tomba di San Tommaso Apostolo, a Chennai, il mio carissimo papà si riconciliò con me; sentii una grande pace, tanto da divenire una dei membri pionieri delle fondazioni di Bangalore e Chennai.
Sono passati cinquantacinque anni da quando ho consacrato la mia vita a Gesù senza alcun rimpianto, durante tutto questo viaggio, il Signore è stato al mio fianco, come luce e guida per il mio cammino. “Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, voi tutti, residuo della casa d’Israele, voi di cui mi sono caricato dal giorno che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno! Fino alla vostra vecchiaia io sono, fino alla vostra canizie io vi porterò; io vi ho fatti, e io vi sosterrò; sí, vi porterò e vi salverò” Is 46,3-4.
Desidero ringraziare ogni persona che ho incontrato durante il mio percorso di vita, che mi ha plasmato per diventare la persona che sono oggi, sono grata all’Onnipotente, al mio Gesù, alla Madre Maria e a San Giuseppe, continuo a custodire la preziosità della mia vocazione religiosa.