Sr. M. Teresita de los Santos
“Pensavo che fosse la fine della mia vocazione religiosa, ma nel mio cuore confidavo in Dio e nella Sua volontà per me e sottomettevo tutto a Lui, alla Sua disposizione. Sia fatta la tua volontà”.
Queste le parole di suor M. Teresita che ricorda la sua “prova indimenticabile”, quella determinante per la sua vita religiosa… Ci racconta che stava per entrare in noviziato con altre postulanti quando appena tre settimane prima di questo momento tanto atteso, scoprì di avere una malattia. Le fu consigliato di tornare a casa ed una volta guarita sarebbe potuta rientrare, per lei non fu facile accettare questa inaspettata decisione della sua formatrice… Ebbe gli stessi sentimenti che le Scritture narrano di Giobbe: “Il Signore ha dato e il Signore ha tolto. Sia benedetto il nome del Signore” Giob 1,21.
Anche se cercava di rassegnarsi alla volontà di Dio, tuttavia non poteva fare a meno di sentirsi triste a causa del suo grande amore per quella che sentiva essere la sua vocazione; il giorno in cui le sue compagne fecero ingresso in noviziato lei immaginava la loro gioia mentre era a casa, a letto, a causa della sua malattia e sentiva una profonda tristezza nel cuore.
In questo momento difficile della sua vita, ricordò come rispose alla chiamata di Dio…
Quando aveva vent’anni si era allontanata da casa solo per ascoltare la chiamata del Maestro e mettersi alla sua sequela, mentre ora si ritrovava nuovamente a casa, a letto, a soffrire… Dovette sopportare l’incomprensione e la tristezza di sua madre, il disaccordo di tutti i familiari pur di seguire ciò che il Divin Maestro sussurrava al suo cuore! Fu molto determinata nel lasciare la propria casa e la famiglia per seguire Dio, ciò le donava pace e gioia straordinarie nel profondo del suo cuore.
Ricordava come si era offerta con tutto il cuore a Dio durante tutta la sua permanenza in Convento come aspirante e postulante, puntuale nella preghiera e nel fare ciò che le veniva chiesto… Ricordava tutto con gioia nonostante il dolore fisico e quello interiore provocato dal rientro in famiglia che viveva con profonda tristezza; inoltre però riconosceva come la luce di Dio non la avesse mai abbandonata, tanto da affermare: “Se non avessi imparato da Santa Teresa (la sua patrona) lo spirito di rassegnazione alla volontà di Dio a causa dei miei sentimenti di frustrazione e solitudine, forse sarei impazzita proprio in quel momento”.
Nonostante ciò, si trovò a non rinunciare al suo grande amore e al desiderio di diventare una Pia Discepola del Divino Maestro, ripeteva frequentemente la preghiera che l’aveva sempre accompagnata sin dalla prima volta che aveva messo piede in Congregazione: “Signore, ti prego, aiutami a stare con te per sempre in questa congregazione come Pia Discepola”. Credeva che ciò che la faceva andare avanti fosse il suo spirito di fede, speranza, preghiera costante e, soprattutto, la sua totale rassegnazione a Dio e alla Sua divina volontà per lei. Aveva grande fiducia che con i tempi di Dio, le cose si sarebbero sistemate e lei sarebbe potuta tornare in Congregazione!
Fu proprio così… dopo quasi tre anni di attesa e rassegnazione alla divina volontà del Signore, il 3 aprile 1968, Giovedì Santo, rientrò in Congregazione e si unì ad altre 7 postulanti ad Antipolo. Nonostante fosse grata e felice di ritrovarsi in convento, aveva ancora il timore che la sua dolorosa esperienza potesse ripetersi… ed essere allontanata nuovamente a causa della sua malattia, così, chiese alla sua maestra di noviziato se poteva sottoporsi ad un esame medico per accertarsi di stare bene. Tutto procedette per il verso giusto e poté confermare che i suoi tempi non erano i tempi di Dio… Nel 1971, fece la prima professione con altre tre novizie, in questa occasione affermò “Di essere stata vestita da sposa, da Dio”.
Quest’anno sr. M. Teresita celebra 52 anni di Professione e fino ad oggi la sua totale rassegnazione a Dio e alla sua volontà la rende una discepola felice e realizzata alla scuola di Gesù Maestro. Proprio come avvenne nel passato, continua a dedicare tutta la sua vita e le sue abilità donategli dal Signore, all’amore e al servizio dei ministri di Dio attraverso l’arte del cucito, realizzando paramenti, tuniche, camicie clericali, ecc…
La maggior parte dei suoi anni in Congregazione sono stati vissuti nel laboratorio di cucito dove, in silenzio, ha sempre lavorato con grande dedizione, esprimendo il proprio amore e la gioia presenti nel suo cuore. Ogni giorno ed in ogni circostanza sr Teresita, si rassegna totalmente a Dio e alla sua Santa volontà e con il Beato Fondatore, don Giacomo Alberione, prega:
Mio Dio, non so cosa mi accadrà oggi.
So solo che non mi succederà nulla
che non è stato da te previsto e diretto al mio bene più grande
da tutta l’eternità.
Questo mi basta.
Adoro i tuoi disegni eterni e insondabili,
mi sottometto a loro con tutto il cuore per amore vostro.
Ti offro il sacrificio di tutto il mio essere
e unisci il mio sacrificio a quello di Gesù, mio divino Salvatore.
Nel suo nome e per i suoi infiniti meriti,
Vi chiedo pazienza nella mia sofferenza e nella mia perfetta sottomissione,
in modo che tutto ciò che vuoi permettere che accada
si tradurrà nella vostra maggiore gloria e nella mia santificazione.
Amen.