LOGO DEL CENTENARIO

Elaborato da Sr. M. Laide Sonda (Prov. Brasile), il Logo per la commemorazione del Centenario è semplice e si compone di quattro elementi principali: Gesù Maestro, le discepole, un sentiero tracciato da linee su cui camminano e il numero 100.

La figura di Gesù Maestro è la figura principale; Egli è il centro e la meta della nostra vocazione e missione. Il discepolato è apprendimento quotidiano. Richiede camminare, seguire il Maestro, perché è nella sua Parola, nei suoi insegnamenti e nei suoi esempi, che si impara ad essere discepole. «Attratte dall’amore di Gesù Cristo aderiamo a Lui in modo libero e personale. Entriamo nella Via nuova e vivente che ci guida al Padre, nella Verità che ci fa libere e nella Vita che ci riempie di gioia» (RV 13). Lui ha fatto, fa e continua a fare la storia con ciascuna delle discepole che Lo hanno seguito, Lo seguono e Lo seguiranno.

Il testo: “Sulle orme di Gesù come donne del Vangelo”, tema del Centenario, circonda la mandorla in cui è racchiusa la figura del Maestro. La mandorla indica il mistero di Cristo nella sua natura divina e umana e il continuo rinnovamento della vita in Cristo, la rinascita ogni giorno, sia di ogni cristiano che della vita collettiva, comunitaria.

«La grazia della conformazione a Cristo si compie per azione dello Spirito Santo, a gloria del Padre che ci conduce verso l’eternità» (Introduzione PGF). Sebbene non sia raffigurato il simbolo dello Spirito, c’è il dinamismo della sua azione che come vento, impulso conferisce movimento dell’abito delle discepole. Lo Spirito guida ciascuna di noi e la Congregazione. Dà il coraggio di continuare a camminare con gioia, nonostante le vicissitudini della nostra storia.

Con una mano il Cristo Maestro benedice: possiamo vedere in questo gesto tutta la benedizione, tutte le grazie che ci sono state elargite in questi 100 anni. «Tutto è da Dio, tutto ci porta al Magnificat!» (RV 11). La mano davanti indica la via, invita a seguire, a confidare in Lui: “Nolite timere, ego vobiscum sum!” (RV 12).

Le immagini femminili sono sagome che non identificano persone specifiche, ma ogni singola discepola, di tutti i continenti ed etnie. Sono in nero per distinguersi, ma anche per simboleggiare che, realisticamente, siamo pallide ombre di ciò che siamo chiamate ad essere.

Le tre linee che compongono il cammino alludono al dinamismo della sequela di Gesù casto, povero e obbediente, alla missione che scaturisce dalla Pasqua: a servizio dell’eucaristia, del sacerdozio e della liturgia.
Ci sono tre linee, una delle quali dà origine ad una quarta linea, per ricordarci che la fedeltà creativa al carisma ricevuto da Don Alberione si vive nel suo sviluppo costante, in sintonia con il corpo di Cristo in perenne crescita (cf MR 11).

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