«Il povero fu portato dagli angeli nel seno di Abramo,
il ricco nell’inferno tra i tormenti.» (Lc 16, 22-23)
«Ebbi un principio; ma non avrò fine; Dio non mi distruggerà; io non posso distruggermi. Vivrò perciò in eterno: ma dove? In una delle due eternità: Paradiso od inferno. O sarò sempre felice con Dio; o sarò sempre infelice lontano da lui. È cosa inesorabile; non è possibile una via di mezzo. Io cammino verso l’una o l’altra eternità. Ogni giorno, ogni ora mi avvicino o al Paradiso o all’inferno. Non posso fermarmi: nemmeno un istante. Potrei essere già vicinissimo. Troncata la vita terrena, entrerò nella mia eternità: «L’uomo entrerà nella casa della sua eternità» (Qo 12,5). S. Ireneo scrive: «A quanti il Signore avrà detto: allontanatevi da me, o maledetti, andate nel fuoco eterno, costoro sempre staranno nell’inferno. A quanti il Signore avrà detto: Venite, o benedetti dal Padre mio, nel regno mio, costoro staranno sempre in Paradiso. Terribile dilemma: o sempre beato, o sempre infelice.(…)
È la via larga, o la via stretta quella che ho scelto, quella che seguo? (…)
O infelice felicità, che trascinò il ricco epulone all’eterna infelicità. O felice infelicità, che portò il povero Lazzaro all’eterna felicità. Signore, rendetemi saggio.»
Beato Giacomo Alberione
1 Comment
Dio prende sul serio la nostra vita terrena.
Bellissimo commento questo di Alberione, grazie!